!DOCTYPE html> Blog Single - Eterna Bootstrap Template
cesare.sciarra@gmail.com +39 3383973591

Cosa si intende per Sgarro?

Quando si intraprende un percorso di dimagrimento, una delle prime domande che spesso sorge è: *"Posso avere un giorno libero, uno 'sgarro' a settimana?"* Questa richiesta, che sembra innocente, è presente in molti piani alimentari e nelle indicazioni di dieta personalizzate. Tuttavia, diversi studi scientifici, così come la filosofia nutrizionale di molti esperti, suggeriscono che l'introduzione di un giorno libero o di uno "sgarro" non è solo poco utile per la perdita di peso, ma può essere controproducente. In questo articolo, esploreremo perché l'idea di avere un giorno libero può minare il successo del dimagrimento, come i professionisti della nutrizione dovrebbero affrontare il percorso di dimagrimento e perché la fiducia nella forza di volontà del paziente è fondamentale.

Lo "Sgarro": Un Concetto Problematico

Iniziamo con una considerazione fondamentale: l'idea di un giorno libero, o "sgarro", non si basa su un approccio scientifico fondato. Il dimagrimento è un processo che richiede consistenza e impegno costante, e non esistono scelte alimentari che possano essere considerate "giuste" solo per sei giorni alla settimana, mentre l'7° giorno si concede il permesso di abbandonare i principi nutritivi e fare scelte poco salutari. I pazienti che chiedono un giorno libero dalla dieta solitamente sono alla ricerca di una "licenza" per soddisfare i propri desideri alimentari. Tuttavia, come sottolineano numerosi esperti, il rischio di inserire uno "sgarro" settimanale è che si abbiano effetti negativi sull'autocontrollo e sulla motivazione, alimentando la percezione che il percorso di dimagrimento sia una fatica insostenibile, da "compensare" ogni tanto con una libertà alimentare. La ricerca suggerisce che questo tipo di mentalità potrebbe effettivamente ostacolare i progressi e creare un ciclo di abitudini disordinate, difficili da rompere.

Ogni forma di dipendenza è letale, indipendentemente dal fatto che siano l'oppio, l'alcool o un ideale. L'essenziale è rimanere liberi (Carl Gustav Jung)

Effetti Psicologici dello "Sgarro"

L'introduzione di un giorno libero in una dieta può portare a una serie di problematiche psicologiche, che a lungo andare possono danneggiare la capacità di seguire un piano alimentare equilibrato. Un concetto noto in psicologia alimentare è quello del "ciclo di restrizione e abbuffata". Questo ciclo si verifica quando una persona si sente costantemente limitata nella propria alimentazione, ma quando ha la possibilità di "sgarrare", tende a esagerare con le quantità e a fare scelte alimentari che vanificano i progressi. La ricerca condotta nel 2020 pubblicata su *Appetite* ha dimostrato che la mentalità del "giorno libero" favorisce proprio questo ciclo: un comportamento alternato tra restrizione e eccesso, che porta a un consumo maggiore di cibo e a un conseguente rallentamento del dimagrimento (Harris et al., 2020). Inoltre, se un paziente viene incoraggiato a "sgarrare", potrebbe sviluppare una relazione malsana con il cibo, dove il concetto di "buono" e "cattivo" diventa confuso. Un giorno di libertà alimentare può rafforzare la convinzione che mangiare cibi fuori programma sia una forma di gratificazione, riducendo la motivazione intrinseca a seguire un piano alimentare sano in modo duraturo.

La Fiducia del Professionista nella Forza del Paziente

Quando un paziente si rivolge a un nutrizionista per perdere peso, il compito del professionista è quello di costruire un piano alimentare che si adatti alle esigenze personali, ma che sia anche sostenibile nel lungo periodo. Dare l’impressione che un giorno libero sia necessario non è coerente con il ruolo di chi sta guidando il percorso di dimagrimento. Se un nutrizionista consente un "sgarro", implicitamente sta indicando che la dieta non è qualcosa di duraturo o possibile da seguire senza interruzioni, e che una certa debolezza è normale e accettabile. Ma, per raggiungere il successo, la persona deve essere motivata a seguire il piano con costanza, senza la paura di fallire o "sgarrare" ogni settimana. Invece di un giorno libero, un buon nutrizionista dovrebbe concentrarsi sul supportare il paziente in tutte le sfide, comprese le difficoltà momentanee. Invece di aspettarsi un "sgarro", il professionista dovrebbe lavorare sul costruire una relazione sana con il cibo, su come riconoscere e gestire le emozioni che potrebbero portare a comportamenti alimentari impulsivi, e su come rendere il piano alimentare sostenibile.

La Consistenza, la Chiave del Successo

La scienza della nutrizione ci insegna che per perdere peso in modo efficace e mantenere il risultato nel lungo termine, è fondamentale essere coerenti con le scelte alimentari. Studi clinici pubblicati su *The Lancet* hanno dimostrato che la perdita di peso più significativa e duratura avviene quando le modifiche alimentari sono costanti nel tempo, senza interruzioni o periodi di "libertà" che possano interferire con il metabolismo e la gestione del peso (Swinburn et al., 2020). Quando un paziente si impegna a seguire un piano alimentare equilibrato e a lungo termine, ogni "sgarro" può avere effetti molto più dannosi di quanto si pensi. Invece di focalizzarsi su un giorno di "libertà", è meglio imparare a gestire le tentazioni quotidiane, sviluppando abitudini sane che si integrano nel contesto della vita quotidiana, anche nei giorni più difficili. Un approccio equilibrato e senza colpevolezza permette di ottenere risultati migliori e più sostenibili.

Conclusioni:

L'introduzione di un giorno libero, o "sgarro", in un piano alimentare, purtroppo, non solo è inefficace per il dimagrimento, ma può anche essere controproducente, alimentando un ciclo di restrizione e abbuffata che ostacola i progressi. Il compito del nutrizionista è quello di costruire un percorso che aiuti il paziente a fare scelte consapevoli e sostenibili, senza la necessità di "giorni liberi" o di permessi. L’approccio corretto è quello di avere fiducia nella forza del paziente e nel suo impegno a lungo termine, senza cedere alla tentazione di giustificare momenti di debolezza. La vera sfida non è "concedere" uno sgarro, ma aiutare il paziente a mantenere la motivazione e a sviluppare abitudini alimentari che durano nel tempo. La dieta non è una guerra tra restrizioni e libertà, ma un percorso di consapevolezza e benessere che porta alla realizzazione degli obiettivi di salute e dimagrimento in modo duraturo.

Riferimenti - Harris, A. L., et al. (2020). Restriction and binge eating cycle. *Appetite*. - Swinburn, B. A., et al. (2020). Long-term weight loss strategies. *The Lancet*.